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Settembre 27, 2018Finalmente una sentenza che mette una prima pietra legale concreta sulle recensioni web su TripAdvisor. La sentenza del Tribunale di Lecce del 12 settembre 2018, ha visto condannare a nove mesi e 8000€ di risarcimento, la PromoSalento, che nel 2015 vendeva pacchetti di recensioni false ai business dell’ospitalità in Italia, circa un migliaio sulla piattaforma online più consultata nel mondo, TripAdvisor.
E’ stato Tribunale di Lecce a pronunciarsi per primo, stabilendo un precedente importante, rimane sempre l’incognita dei falsi profili, ma TripAdvisor festeggia, anche se i ristoratori non sono tutti d’accordo. Una sentenza storica, anzi una presa di posizione questa finalmente sostenuta da un Tribunale che mira ad arginare quel maremagnum di frodi che il web è capace di creare impunito.
Oramai diventata una piaga quella delle false recensioni che comunque sarà dura a morire, perché ancora adesso la compravendita dei pacchetti di recensioni false scritte sotto falsa identità su ristoranti e strutture di ospitalità in Italia, continua anche se è illegale, e pertanto punibile per legge come si è bene visto. Questo traffico illegale di recensioni false sono estremamente dannose per chi lavora onestamente nel settore dell’ospitalità, considerando il fatto di quanto la community di TripAdvisor sia numerosa e radicata in tutto il globo.
TripAdvisor, si è costituito subito parte civile contro la società salentina, e ha messo a disposizione degli inquirenti tutti i mezzi per le indagini, oltre ad intervenire penalizzando le strutture che avevano pagato PromoSalento per trarne vantaggio, bloccando e rimuovendo le recensioni attribuite all’agenzia di comunicazione truffatrice, facendo seguire poi una lettera tutti gli esercenti:
“Caro proprietario, le scrivo per aggiornarla su un importante sviluppo (con riferimento alla sentenza, ndr) nella nostra continua battaglia contro le truffe relative alle recensioni” e soprattutto, “per farle sapere come ci può aiutare”. Continua in difesa del proprio ruolo sia nel processo che ha portato alla felice conclusione del caso, sia in riferimento al team di investigatori che “lavora indefessamente per individuare aziende di recensioni a pagamento e impedire loro di operare sul nostro sito”, la lettera prosegue poi con la richiesta d’aiuto: “Non possiamo farcela da soli… Insieme possiamo fare ancora di più”. E facendo seguire le istruzioni per l’uso segnalando l’indirizzo della casella email dedicata per raccogliere le segnalazioni sospette dagli esercenti “preziosi alleati e […] con l’augurio di celebrare presto altre vittorie come queste”.
Qui info utili per la procedura.
In tutto questo però c’è ancora un neo, infatti ai ristoratori non è andato a genio il tono trionfale e la rapidità con cui TripAdvisor è salito sul carro del vincitore, in quanto da tempo fanno i conti con il problema delle recensioni fake nonostante la sentenza. A creare questo malcontento è l’anonimato di chi recensisce sulla piattaforma. Ciò fa indignare gli imprenditori delle attività, perché è frutto principalmente dell’indisponibilità dimostrata fino a questo momento da TripAdvisor davanti alle numerose richieste delle tante attività recensite online, di far abolire l’anonimato di chi recensisce, appunto, sulla piattaforma di TripAdvisor .
La soddisfazione per la sentenza del tribunale tra gli addetti ai lavori è stata accolta positivamente, ma con l’augurio che sia solo l’inizio di una lunga revisione della piattaforma a tutela di chi onestamente lavora ed è preda di banditi organizzati, che vanno a danneggiare ormai le varie attività, creando danni non indifferenti, dal momento che il web è sempre più una realtà economica ed influente, oltre che influenzante.