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Ottobre 2, 2019Giorgio Pinchiorri accusato di Stalking da una sua ex giovane dipendete
Il celebre sommelier fiorentino di 75 anni, Giorgio Pinchiorri è stato denunciato per Stalking da una sua ex giovane dipendete di 33 anni.
Un fatto clamoroso che mette in difficoltà l’Enoteca Pinchiorri, 3 Stelle Michelin, tra i simboli del prestigio della gastronomia italiana a livello intenzionale e gestita dal sommelier Giorgio Pinchiorri e sua moglie Annie Feolde.
I fatti, riportati su tutti i quotidiani La Nazione, La Repubblica, Il Corriere ecc, parlano chiaro: “il 75 anni, Giorgio Pinchiorri è accusato di Stalking da una giovane donna, ex dipendente, che esasperata per l’ennesima volta di trovandoselo davanti, all’uscita dal ristorante in cui attualmente lavora, in Oltrarno vicino al Ponte Vecchio, nella notte tra giovedì e venerdì, ha chiamato i carabinieri”.
L’accusa di Stalking, non è uno scherzo la definizione esatta di questo atteggiamento è:
“Stalking è un termine di origine inglese utilizzato in italiano per indicare una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo, detto stalker, che affliggono un’altra persona, perseguitandola, generandole stati di paura e ansia, arrivando persino a compromettere lo svolgimento della normale vita quotidiana”.
Ed è proprio questo che la dipendete sembra abbia vissuto e sta vivendo. Una storia iniziata 5 anni fa quando fu assunta, in uno dei luoghi simbolo per la ristorazione, ma sopratutto essendo una giovane sommelier in una delle Enoteche più influenti al mondo. Un sogno, che si stava realizzando, ma che l’amico di famiglia, colui che doveva essere il suo mentore, si è rivelato il suo persecutore.
Ora la cosa da valutare in primis è che nessun uomo è colpevole finché non è la legge a dirlo. Sicuramente la Procura di Firenze, ora che ha chiuso le indagini, che dal novembre scorso andavano avanti e aperte dal PM Giovanni Solinas, potrebbe arrivare ad un non luogo a procedere e l’inchiesta su Giorgio Pinchiorri archiviata, anziché procedere ad un rinvio a giudizio. Però il punto critico di questa spiacevole vicenda è che, dopo la segnalazione nel 2018 della ragazza, nei confronti di Pinchiorri, alle autorità competenti, lo stesso ha ignorato l’ammonimento del Questore, che gli intimava chiaramente di non avvicinarsi alla giovane e questo è un segnale importante. Dunque un po’ di chiarezza va fatta, sia per la ragazza, che nei confronti di Giorgio Pinchiorri.
L’avvocato della difesa Maria Cristina Paoli a dichiarato che: «La giovane è stata dipendente dell’Enoteca e non andava d’accordo con nessuno. Si è dimessa, è stata riassunta e ha continuato a litigare con tutti. Ma sul nuovo episodio contestato a Pinchiorri, per il momento, non posso dire ancora nulla». Dunque la teoria è l’incapacità di lavorare in gruppo, tanto che la ragazza ha dovuto licenziarsi per evitare il dramma che stava vivendo, come si evince dalla dichiarazione invece l’avvocato dell’accusa Scavetta, in merito all’incontro di giovedì sera, dove Pinchiorri si avvicina alla ragazza dicendo: “Facciamo Pace”, – l’avvocato Scavetta commenta – «Era lì per tormentarla ancora. La mia cliente era insieme al fidanzato, ma questo non è servito a niente. Sono dovuti intervenire, i carabinieri […], il fatto resta gravissimo».
Ma sono le dichiarazioni dell’ex-dipendete che mettono in luce l’atteggiamento di uno dei più importanti personaggi della ristorazione che conta. Dal Corriere Fiorentino si legge: “La giovane nella denuncia dichiara che all’inizio del rapporto di lavoro comincia a mostrare particolari attenzioni nei suoi confronti. Le regala vini pregiati, la invita più volte a cena coinvolgendo anche la madre e la sorella. Passano le settimane e i doni diventano più frequenti e più preziosi. Ha poi spiegato la donna che: «Era impossibile rifiutarli, pena la perdita del posto di lavoro. Eppoi mi umiliava di fronte ai colleghi, […]. Ma le dimissioni ottengono l’effetto opposto — spiega — comincia a tempestarmi di messaggi, telefonate e lettere. E se bloccavo il suo numero, mi telefonava da un altro apparecchio. […]. Un giorno, mi accorsi che un’auto rossa mi inseguiva. Provai a cambiare strada e quella vettura era sempre alle mie spalle. Scoprii che era lui al volante e chiamai la polizia. Ma con l’ammonimento del Questore, la situazione non migliorò. Iniziò a inseguirmi con una Porsche e una Fiat Doblò. Lo incontravo quando andavo al lavoro o a fare la spesa. La mia vita era diventata un inferno. Avevo paura di uscire da sola e di rientrare a casa la sera, dopo il lavoro. Non facevo più un passo senza il mio fidanzato». Non solo. La giovane racconta che il sommelier insultò in diverse occasioni anche il suo compagno».”
Queste sono le dichiarazioni e i fatti descritti, su tutti i giornali, adesso saranno i giudici e gli avvocati a fare luce su questa delicata e sconcertante vicenda, che ha scosso gli addetti ai lavori che conoscono l’emerito Sommelier e non solo, una vicenda che merita un chiarimento.